IRAT - Istituto di Ricerca in Analisi Transazionale

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La ricerca sull'efficacia dell'Analisi Transazionale per il trattamento dei disturbi depressivi: un trial clinico randomizzato

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COLLABORAZIONI

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Attualmente l'IRAT collabora alla ricerca internazionale sull’efficacia della "BTAP (Brief Transactional Analysis Psychotherapy) for depression" condotta dal Metanoia e dall’EATA.

Il Transactional Analysis Psychotherapy Research Group (TARG) del Metanoia Institute di Londra ha avviato il progetto di ricerca Reviewing and validating the scientific foundations of Transactional Analysis practice and research (Review e validazione dei fondamenti scientifici della clinica e della ricerca in Analisi Transazionale), il cui scopo è quello di sviluppare la ricerca in Analisi Transazionale.

I ricercatori di riferimento di questo progetto inglese sono Joel Vos, Biljana van Rijn, Evi Chryssafidou e Heather Fowlie.

Attualmente è in corso un trial clinico randomizzato (RCT) sull'efficacia della psicoterapia AT per i disturbi depressivi ("Un RCT per l'AT"). Questo progetto è stato presentato alla Comunità Europea nel contesto del bando Horizon 2020, e anche se il progetto non è stato finanziato dalla Comunità Europea, il TDRC lo sta realizzando parzialmente con i fondi concessi dall'EATA, come progetto internazionale multicentrico.

Il Metanoia Institute sta implementando le varie fasi del trial clinico randomizzato ed è già fase di sperimentazione, di cui una parte consistente è in corso di svolgimento in Italia in collaborazione con tutti i Centri di ricerca.

Il progetto è stato sviluppato in Italia in collaborazione con l'AIAT (Associazione Italiana di Analisi Transazionale) che lo ha esteso ad altre associazione nazionali di AT.

BTAP - BRIEF TRANSACTIONAL ANALYSIS PSYCHOTHERAPY FOR MILD AND MODERATE DEPRESSION

La BTAP (Psicoterapia Analitico Transazionale Breve) rappresenta il modello analitico transazionale breve per i disturbi depressivi lievi e moderati impiegato nella ricerca "Un RCT per l'AT". Si tratta di un modello "breve" in quanto strutturato per le 16 sedute previste dall'RCT. 

Il manuale BTAP è protetto da copyright di proprietà di Joel Vos e nonostante sia stato distribuito agli psicoterapeuti che partecipano alla ricerca, non è possibile divulgarne i contenuti né fare riferimento ad alcun rivenditore in quanto ancora inedito anche in lingua inglese.

Di seguito il link delle Frequently Asked Questions in merito al modello BTAP e la ricerca "Un RCT per l'AT":

TIMELINE

A oggi è in corso la pubblicazione in lingua inglese del manuale per il trattamento della depressione secondo questo modello di ricerca, il quale è già stato tradotto in lingua italiana a uso esclusivo dei terapeuti partecipanti alla ricerca.

Il 24 ottobre e il 5 novembre 2021 c'è stato il training in lingua italiana durante il quale più di 100 psicoterapeuti AT sono stati formati al trattamento per i disturbi depressivi secondo il manuale di Vos e colleghi.

Gli psicoterapeuti che partecipano alla ricerca somministreranno un percorso di psicoterapia AT di 16 sedute al primo nuovo paziente con una diagnosi di disturbo depressivo che accetta di partecipare alla ricerca. La raccolta dei dati avviene tramite la piattaforma Pragmatic Tracker, tradotta in lingua italiana per consentire l'estensione della ricerca anche in Italia. La raccolta dei dati è monitorata da un ricercatore esterno durante tutto il percorso per assicurarsi una buona aderenza al protocollo di ricerca. Inoltre, gli psicoterapeuti che partecipano alla ricerca con uno o più casi, sono seguiti in supervisioni mensili con supervisori interni o esterni alla loro Associazione o Scuola di AT che sono stati precedentemente formati, per garantire l'aderenza al trattamento.

L'analisi dei dati e la pubblicazione dei risultati di ricerca sono previste per la fine del 2022.

Esperienza di psicoterapeuti italiani partecipanti alla ricerca BTAP

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BEATRICE PARIZZI

Psicologa psicoterapeuta

Ero molto dubbiosa sulla partecipazione alla ricerca. Avevo paura di sentire il metodo come una struttura troppo rigida, che non mi permettesse di lavorare e stare nella relazione come sono abituata a fare nel mio lavoro. Temevo che l’impegno richiesto nella compilazione del TAGAF, nel mio feedback post seduta e nella formulazione del caso clinico, fosse troppo in termini di tempo e di energia mentale. Il Pragmatic mi sembrava complesso da usare e temevo di sbagliare a inserire le sedute e di inviare i questionari sbagliati. Mi sono presa un paio di mesi per rifletterci bene e per avere la possibilità di confrontarmi con qualcuno che avesse già iniziato. Ho poi scelto di iniziare a seguire un paziente per mettermi alla prova. Ho trovato fin da subito tantissima disponibilità in tutti i professionisti AIAT coinvolti nella ricerca. Sono stata seguita passo dopo passo nella creazione del profilo del paziente sul Pragmatic, nell’impostazione delle sedute e di tutti i questionari da inviare (l’invio avviene in automatico); Mariavittoria è stata disponibilissima in tutto, ha risposto ad ogni mio dubbio e ha seguito in ogni passo. Ho partecipato fin dalla prima seduta alle supervisioni messe a disposizione e sono stata aiutata ad analizzare il caso con gli strumenti messi a disposizione dal protocollo: i questionari si sono rivelati uno strumento molto utile nella comprensione della sofferenza del paziente, dei suoi Stati dell’Io e delle posizioni esistenziali. I feedback del paziente alla fine della seduta aiutano ad orientare e orientarsi nel lavoro. Il TAGAF permette di aiutare il paziente nell’individuazione dei suoi bisogni e obiettivi, e facilita la creazione di un contratto, rendendo il lavoro lineare e chiaro, viste le “poche” sedute a disposizione. Il questionario da compilare a fine seduta mi permette di focalizzarmi su ciò che è accaduto durante l’incontro e a pensare a ciò che è stato ok e quello che può essere cambiato/modificato.
Quello che pensavo potesse ostacolare la relazione (questionari, feedback) in realtà si stanno rivelando degli utilissimi strumenti clinici e relazionali: il fatto che il paziente sa che il terapeuta legge le risposte e i feedback, e che li usa nel percorso terapeutico, lo fa sentire visto e pensato, facilitando la creazione di quell’alleanza terapeutica necessaria per il percorso.
A differenza di quanto pensavo all’inizio, seguire un paziente inserito nella ricerca è vedere un paziente con una sua storia, una sua sofferenza e un suo desiderio di cambiamento… semplicemente si hanno più strumenti a disposizione per raggiungere l’obiettivo in un numero di sedute limitato.
È bello sapere di stare facendo qualcosa per aiutare la ricerca in Analisi Transazionale e far sì che il nostro approccio sia conosciuto non solo nella teoria ma, soprattutto, nella sua pratica.

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